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il miele

l'alveare

le api, il miele e i prodotti dell'alveare

La libera fattoria produce piccole quantità di miele d'acacia e millefiori. Le api che vivono da noi possono bottinare nei campi di erba medica e sulle varie fioriture del periodo.

L'apiario è circondato da diversi ettari di macchia mediterranea con prevalenza di rubinia dai cui fiori le api estraggono il nettare per produrre il miele di acacia.

Le api muoiono per varie cause, non sempre del tutto identificate: cause ambientali, mutamento climatico, uso indiscriminato dei pesticidi, varroa e altri antagonisti naturali. Gli alveari si spopolano per il fenomeno del CCD (Colony Collapse Disorder). In vari paesi, i regolamenti fitosanitari e le autorizzazioni all'uso dei fitofarmaci impongono, da decenni, vincoli ai trattamenti fitoiatrici al fine di tutelare l'attività delle api e degli insetti pronubi in generale. Uno dei vincoli di maggiore ricorrenza per molti principi attivi è il divieto di eseguire trattamenti, anche non insetticidi, nel corso della fioritura.

Famosa la frase attribuita da alcuni ad Albert Einstein (ma di cui si ignora la vera origine[3]), che avrebbe detto: «Se le api si estinguessero, all'uomo resterebbero 4 anni di vita»

 

La pròpoli (meno frequentemente anche pròpolis[1][2], sulla falsariga delle altre lingue europee e del greco antico) è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi che loro stesse producono. Il colore può variare moltissimo nelle tonalità del giallo, del rosso, del marrone e del nero. L’odore è fortemente aromatico.​

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difendi le api

la propoli

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